Fabio Galloni: “Portarsi sempre a casa qualcosa” e “divertirsi in campo”

“Portarsi sempre a casa qualcosa” e “divertirsi in campo”! Sono questi i consigli che Fabio Galloni ha voluto lasciare alla Sezione di Lovere durante la consueta visita da parte del Settore Tecnico.

 

125 presenze come assistente in Serie A nel corso di nove stagioni e 10 partite in ambito internazionale, Mentor del Comitato Regionale Arbitri Lombardia e oggi membro del Settore Tecnico: questa la scheda di presentazione di Fabio Galloni della Sezione di Lodi, che lunedì 26 aprile 2021 ha tenuto sulla piattaforma Google:Meet, a causa delle restrizioni legate alla pandemia di COVID-19, una lezione tecnica agli associati della Sezione di Lovere.

 

 

Dopo i saluti del Presidente sezionale, Sandro Ghiroldi, la parola è passata immediatamente a Fabio, che ha introdotto il primo dei propri concetti: il buon arbitro è colui che, dalle varie situazioni in cui incappa, riesce sempre a portarsi a casa qualcosa; basta anche un semplice miglioramento, se questo diventa poi utile in campo.

Avere delle basi concrete e solide per svolgere il proprio ruolo permette infatti di divertirsi in campo e godere della partita, perché si saprà già in anticipo come affrontare le situazioni che possono svilupparsi, intervenendo in modo rapido, deciso e, di conseguenza, credibile.

 

 

Per arrivare preparati all’evento è però necessario, nella propria quotidianità, scoprirsi per capire quali siano i propri dubbi e poterli così risolvere. È meglio chiarire un dubbio all’apparenza banale piuttosto che scendere in campo e non sapere poi come comportarsi nel momento in cui quella situazione si verifichi.
Non bisogna però solo prepararsi dal punto di vista tecnico: tutto ciò che è schematizzabile e anticipabile libera infatti energie per poter gestire le situazioni nuove e inaspettate.
Per questo diventa importante, fin dalla verifica del terreno di giuoco, fare ciò che Fabio ha definito briefing individuale: capire come si potrà svolgere la partita e, soprattutto, come l’ambiente (dall’ampiezza alla regolarità del terreno, dal tracciamento delle linee al fondo del campo) potrà influenzarne l’andamento, cercando così di cogliere quegli aspetti e quei riferimenti che potranno essere utili o costituire un intralcio nel corso della gara.

Preparandosi al meglio, si dovrà ragionare solo la prima volta che accade un episodio, ma si sarà pronti a fare la scelta giusta, rendendo automatico il meccanismo al successivo verificarsi degli eventi.

 

A seguito della parte generale, con l’obiettivo di mantenere viva la formazione tecnica anche in questo momento di stop dei campionati, si è proceduto all’analisi di alcuni video selezionati dal Settore Tecnico. Focus dei video la differenza tra il concetto di evitare l’opportunità di segnare una rete (DOGSO) e di fermare una promettente azione offensiva (SPA).

Dopo un ripasso dei quattro parametri che determinano la DOGSO (distanza dalla porta, numero dei difendenti in grado di intervenire, direzione complessiva dell’azione e possibilità di controllo del pallone), si è scesi più nel dettaglio valutando alcuni segnali che, in campo, possano far propendere per una decisione piuttosto che l’altra. Tra questi alcuni criteri per discernere correttamente tra contatti bassi e alti, per chiarire il concetto di controllo del pallone, per spiegare cosa significhi la possibilità di intervenire per un difendente.

Il senso di queste analisi si può riassumere nell’idea di metabolizzare le informazioni: bisogna uscire sapendo cosa fare, senza ragionare troppo ma decidendo. Per questo un consiglio utile è stato quello di concentrarsi su parametri oggettivi di valutazione (un esempio su tutti, la direzione del pallone dopo un contatto), senza avventurarsi in processi alle intenzioni e ricordandosi che, in caso di dubbio, vale la “presunzione di innocenza” anche sul terreno di gioco.

 

Una lezione ricca di concetti, in attesa che il ritorno in campo possa dare l’opportunità di tradurli nella pratica!